19 marzo 2013




“NUTRIRE” LA COSCIENZA
Con un’alimentazione intelligente e mirata, è possibile migliorare il rendimento del nostro cervello?

L’illustrissimo Michele Trimarchi  lo spiega chiaramente:
“L'organismo umano è una realtà fisica e agisce in funzione di leggi fisiche. Tutti gli atomi e le molecole sono regolati da queste leggi fisiche e sono i costituenti fondamentali di ogni organismo biologico: l'organismo umano, nei suoi contenuti atomico - molecolari, funzionali, nutrizionali, non si differenzia sostanzialmente dall'organismo animale, la differenza sostanziale che distingue e distanzia l'essere umano dall'animale è la potenzialità del suo programma genetico di sviluppare la coscienza all'interno del cervello”.

Io scrivo questo articolo per provare che si possono fare contemporaneamente azioni contraddittorie; un solo ampio respiro, è sufficiente, a dissolvere nel proprio cervello, il buon senso, esercitando l’ovvietà paralizzante: così da imprimere nei circuiti del nostro sistema biologico, l’assoluta incapacità di usare la propria intelligenza.   
Sappiamo quanto la nostra presunzione ci rende inconsapevoli, nei confronti del cibo e dell’alimentazione. Siamo diventati schizzinosi, intolleranti al mondo che ci circonda ma ancor più, al nostro mondo interiore.
Non parliamo poi di quanto siamo capaci di diseducare i figli al cibo, e, con quanta attenzione sono coscienziose, amorevoli, “le mamme”, verso di loro. Poiché non vi è separazione tra ambiente, dove si vive e, cervello, (questo la  Neuropsicofisiologia lo descrive ampiamente) ecco che la maggior parte di noi è coinvolta; naturalmente i figli  vengono corrotti per primi.
Anche quando portano i figli al ristorante, non c’è altro verso che questo:  - “ purtroppo il menu dei bambini e molto ridotto....... pasta al pomodoro o pesto.....cotoletta e patatine fritte… abbondanti, heh !? “- . E’ il Ristorante che viene chiamato in causa.


Michele Trimarchi segue:“Il cervello è lo strumento per far nascere quella coscienza che permette all'individuo di diventare padrone assoluto di se stesso, ma purtroppo questo strumento così potente e sofisticato viene grandemente sottoutilizzato”
Per poter usare la propria intelligenza bisogna però essere stati educati a farlo: è necessaria un'educazione che insegni ad usare il proprio cervello, un'educazione che permetta al "proprietario", ovvero all'Io cosciente, di usare la propria intelligenza per cercarsi tutto ciò che lo rende felice e mantiene in salute l'organismo in toto, senza subire il dominio dei condizionamenti, anche olfattivi e gustativi, che abbiamo dovuto acquisire sin dai primi anni di vita. Purtroppo viviamo in una società cosi ignorante che vende e commercializza tutto ciò che può piacere, indipendentemente dalla sua utilità reale per la vita e la salute dell'essere umano.
La prevenzione di ogni stato di squilibrio è legata prioritariamente alla capacità individuale di gestione del proprio sistema, ovvero di usare la propria intelligenza per verificare tutto ciò che è utile al nostro benessere psicofisico, e in questo senso la qualità della nutrizione svolge un molo fondamentale nel garantire tutte le sostanze necessarie al buon funzionamento dell'organismo e del cervello stesso.
Facciamo una piccola ricerca: è risaputo che i semi di girasole facilitano le connessioni tra neuroni,  le prugne secche aiutano la memoria, le albicocche fanno bene alla vista, insomma, se ti abitui a mangiare i cibi giusti, nutri il tuo cervello al meglio".

La nutrizionista Deborah Colsondell’Istituto Food for the Brain di Londra – che studia il rapporto tra l’alimentazione e le prestazioni intellettuali – ha dichiarato che “il cervello è composto al 60% di acidi grassi essenziali e di omega 3, le sostanze migliori per la costruzione delle connessioni neurali”.Il nostro organismo non li produce da solo e deve assumerli attraverso gli alimenti. Sempre secondo la Colson, è utile una dieta ricca di pasti con pesce azzurro, noci e semi oleosi, come quelli di girasole e lino.

Secondo altre ricerche americane, altri cibi utili per periodi di intenso sforzo intellettuale possono essere:
Yogurt e uovache aiutano la concentrazione e la memorizzazione;
Mandorle e prugne secche, che contengono ferro;
Spinaci per l’organismo come le vitamine A, C, K, il calcio, il magnesio, il ferro e l’acido folico; 
Broccoli ottima fonte di vitamina C (due volte il contenuto nelle arance) e di vitamina K;
Fichi secchi, che contengono il magnesio, ottimo per il sistema immunitario;
Albicocche che contengono molta vitamina A;
Banane per l’alto contenuto di potassio, utile per il sistema nervoso;
Pesce azzurro specialmente lo sgombro e la sardina,contiene in assoluto omega3;
Curry possiede delle ottime proprietà antiossidanti proteggere i neuroni dalle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. In India, l’Alzheimer e il Parkinson hanno un’incidenza sette volte minore rispetto agli USA;
Barbabietola migliora le sinapsi del cervello e di aumenta la velocità dei nostri ragionamenti;
Avocado ricco di tutte quelle sostanze fondamentali per il corretto funzionamento del nostro sistema nervoso;
Frutti di bosco e frutti rossi sono ricchi di antiossidanti e proteggono la corteccia cerebrale.
 Non ci sono più dubbi (né scuse): uno studio dell'Università di Harvard aggiunge qualcosa in più a quello che già si sa da tempo. Secondo Miguel Alonso Alonso, autore della ricerca e docente di neurologia ad Harvard che si occupa da anni delle basi neurocognitive del comportamento alimentare, l'esercizio fisico, oltre a migliorare il metabolismo, "modificherebbe" il cervello e quindi il comportamento e le scelte alimentari, favorendo una dieta più sana ed equilibrata.




Michele Trimarchi Infine:
"Senza scienza non si può dare coscienza, e la scienza deve tener conto dell'integrità psicofisica della persona, dove la psiche non è dissociata dal sistema biologico e dal sistema fisico. La psiche è una realtà fisica, è energia, l'Io è energia che agisce, che compie un lavoro. L'Io ha la sua "sede di comando" nei lobi frontali, e può controllare e verificare istante per istante lo stato di ogni singolo organo e decidere gli interventi necessari a riequilibrare un sistema e a recuperare il benessere psicofisico della persona".


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